martedì 13 dicembre 2011

Il fiume tarantino Galeso


(illustrazione tratta da un testo del 1630)

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Publio Virgilio Marone definì il Galeso niger, cioè "fiume ombroso", proprio perché attratto dal colore che esso assumeva per il riflesso dei folti e ombrosi alberi di eucalipto che vi si specchiavano e per il colore bluastro delle alghe che emergevano dal fondo. Così lo descrive Virgilio in De Coricio sene nel Libro IV delle Georgiche:
"E infatti sotto le torri, ricordo, della rocca ebalia, ove cupo irriga biondeggianti coltivi il Galeso, un vecchio conobbi di Corico, che aveva pochi iugeri di un terreno abbandonato da altri, non fertilizzabile con buoi, non adatto a bestiame per l'erba né comodo a Bacco. Eppure costui, radi fra gli sterpi i legumi e intorno candidi gigli e verbene piantando, e l'esile papavero, pareggiava le ricchezze dei re in cuor suo e rincasando a tarda notte ingombrava la sua mensa di cibi non comprati. Era il primo a cogliere la rosa in primavera, ma anche i frutti in autunno; e quando un fiero inverno ancora col gelo i sassi spezzava, e il ghiaccio arrestava i corsi dell'acqua, egli la chioma del delicato giacinto già recideva, insultando la stagione per la sua lentezza e gli zefiri per il loro indugio."
Il poeta venosino Quinto Orazio Flacco si augurava, se non avesse potuto finire i suoi giorni nell'amata Tivoli, di poter venire al Galeso tanto caro. E ciò lo racconta nell'ode A Settimio del II libro:

Orazio
Mi avvierò verso il fiume Galeso,
delizia delle lanute greggi,
e verso le campagne
su cui regnò lo spartano Falanto.
Quell'angolo di terra mi è gradito
più di ogni altro: colà il miele non è inferiore
a quello dell'Imetto,
e le bacche (dell'olivo) gareggiano
con quelle della verdeggiante Venafro;
a quel luogo Giove concede
una lunga primavera e miti inverni,
e le uve del colle Aulone,
caro a Bacco che lo feconda,
non hanno nulla da invidiare a quelle di Falerno.
(Orazio, Odi , lib. II, ode 6, vv. 9-20)

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1 commento:

Gianluca Lovreglio ha detto...

Grazie mille per la citazione.

Lizzano, piazza Matteotti.

Lizzano, piazza Matteotti.

XXII CONCORSO "ASPERA" (Milano 1984).

XXII CONCORSO "ASPERA" (Milano 1984).
Copertina della rivista milanese "Alla bottega".

Esito del XXII concorso "Aspera".

Esito del XXII concorso "Aspera".
Giudizi della giuria (1° e 2° classificati).

Poesia seconda classificata.

Poesia seconda classificata.